Da dove nasce l'idea di questo Post?
Sono stata in Norvegia, due settimane fa. Durante la settimana della comicità di Oslo, un comico ha tirato fuori un vecchio - e non di certa provenienza scandinava - insulto: "Ti defeco nel latte".
Dopo il primo disorientamento di rito, ho deciso di adottarlo come mio insulto personale, in quanto rende appieno l'idea scherzosa del termine.
Spinta quindi dalla curiosità ho constatato quanto invece alcuni paesi del mondo siano molto più "cattivi" negli insulti, ad esempio nell'Europa dell'est va molto di moda il "vai a cercare tuo figlio col contatore Geiger."
Niente di tutto ciò tra l'Alto milanese, Varese, Como, Novara e Verbania.
Gli insulti delle nostre zone sono molto più fantasiosi e assurdi, al limite tra un racconto surreale e il tanto ormai famoso "ti cago nel latte".
Gli insulti nel Nord Italia
Tra le tante invasioni, guerre, rivolte che il Nord Italia ha vissuto, il popolo si è "chiuso" a guscio.
Se vogliamo creare una analogia di popoli, il Nord Italia è forse più affine all'animo Sardo, dove dopo un primo momento di diffidenza apre il cuore ed è pronto a dare tutto il possibile.
Tale filosofia è riscontrabile anche nei famosi insulti che caratterizzano le regioni, dove in alta Lombardia e Piemonte orientale sono più affini a scherzi e assurdità, più che a vere e proprie cattiverie.
Letteralmente sconvolta da perle realmente pesanti del Sud-Italia gentilmente offerte da una mia compagna di università, ho deciso di raccogliere invece quelle della Lombardia Occidentale e del Piemonte Orientale. Non saranno particolarmente cattive ma sono certamente simpatiche.
* piccola nota: il dialetto Varesotto che cito in maggioranza è un dialetto che, seppur simile al milanese, presenta differenze notevoli che eredita dal dialetto del Canton Ticino.
Siamo citati anche in blog di design estero, probabilmente non molto coscienti del reale significato del termine. http://www.draplin.com/2007/08/post_177.html |
Vadavialcuu
Forma contratta della frase "Và a da' via il cü" e variante spinta dell'altrettanto famoso "Và a da' via i ciapp" significa letteralmente .. beh avete capito.Una variante molto usata nelle zone di Varese e del Canton Ticino è più lunga e cita più o meno così:
"Và a da' via i ciapp cunt vert l'umbrela", che tradotto significa vai a vendere le chiappe con l'ombrello aperto.
è con questo must have lessicale che apriamo le danze ad una serie di insulti e modi di dire particolarmente pittoreschi.
Gli intercambiabili
Il dialetto di queste zone vuole l'intercambiabilità. Ecco quindi una tabella che riassume tutte le varianti più famose di insulti, semplicemente connettendo un insulto della prima colonna random alla conclusione nella seconda:
Va' a dà via 'l cü cun' vert l'umbrela (la preferita)
Và a dà via i ciapp cun la furcheta
Và a scuà ul mar
Và a ciapà i ratt
Modi di dire
Mena no 'l türun! Non continuare a ripetere la stessa cosa, hai rotto le scatole!
Vä a fä l’oli sinonimo di Föra di Ball, significa "vai a fare l'olio", renditi utile e lasciami in pace.
Sem mia giò a a petenà i bambül non siamo mica qui a pettinar le bambole! ovvero "non ho tempo di fare le tue cose, sono abbastanza occupato, non sto mica pettinando le bambole"
Te sett na föla debaréla sei poco affidabile
Và a scuà ul mar "vai a scopare il mare", vai via.
(tì) Te ghe na facia de cü de can da cacia Hai una faccia da culo di cane da caccia (dovuto al fatto che i cani da caccia sono spesso privati chirurgicamente della coda per non fare rumore, di conseguenza sono ben visibili i glutei). Spesso prosegue con "l'è pusé bèll ul me cü dà la tó fácia" di facile parafrasi.
Te se' malà in duè te se' petenat sei malato dove ti pettini, "sei fuori di testa".
Te laset minga in gir ul coò, perche' te ghe le tacàa non lasci in giro la testa solo perchè ce l'hai attaccata (lasci in giro tutto).
Te se' püsè föra d'un vas da gerani Sei più fuori di un vaso di gerani, alias "sei fuori come un balcone".
Te se' curiuus 'me 'l ma' de ventar Sei curioso come il mal di pancia, ovvero una persona curiosa che finisce per infastidire: il mal di pancia inizia piano (curioso) per poi finire in bagno.
Và a ciapà i ratt Vai a prendere i ratti (vai a quel paese)
" Offese" alla persona:
Pastrügnùn ovvero colui che fa i "pastrugni", confusionario, non preciso. I pastrugni sono delle opere fatte male, pasticciate.Balabiott ovvero un Bala Biott, colui che balla in giro nudo. In varesotto "bala in giir" significa "essere in giro a far nulla", per cui balabiott è un termine che indica colui che va in giro nudo. Può avere due significati: il primo, "coloniale", indica un modo per indicare gli africani (o meglio, le tribù tipicamente nude); il secondo, invece, indica un modo di rappresentare una persona un pò poco presente mentalmente. Ul balabiott è infatti lo spostato mentale, colui che va in giro nudo per la strada.
Il significato, in entrambi i casi, si riferiva a "colui che non fa niente".
L'è una Loegia. |
Pulentatt o Pulentuun si intende una persona lenta, polentona. Il termine lento associato alla polenta è difatti relativo al lungo tempo che la preparazione della polenta richiede e dai movimenti lenti e difficoltosi che accompagnano il mescolare.
Cuvèrc cà va ben par tütt i pugnat si intende la persona che si adatta a tutti in senso negativo, ovvero senza una vera e propria opinione personale. La traduzione letterale significa infatti "coperchio che va bene per tutte le pentole"
Cüü alegher letteralmente culoallegro, inteso gay in senso scherzoso.
Càsciabàll ovvero colui che dice balle, un bugiardo.
Mangia pan a tradiment un mangia-pane a tradimento è colui che lavora poco, che "mangia pane senza meritarlo".
Sciabalun indica una persona che non cammina benissimo. Probabilmente derivante da Sciabatt ovvero ciabatte, indica colui che cammina con scarpe larghe, trascinando i piedi. Claudicante.
Ciaparàtt il ciaparatt è colui che prende i ratti, cioè una persona che si dedica a cose inutili in quanto stupidotto.
Loegia donna di facili costumi.
Caragnuun colui che "caragna" sempre, ovvero un piagnucolone.
Gabana voltafaccia, probabilmente derivato da Voltagabbana.
Ciola predecessore del famoso Ciula!
Pelabrocch significa pulisci-rami, mestiere umile. Indicava che tale persona non poteva fare altro che quel lavoro a causa delle sue scarse capacità
Gratacù sei un "grattaculo", oppure detto "Grasderost" - grass dul rost, "grasso dell'arrosto", ovvero una persona difficile da digerire, che ha sempre qualcosa da ridire.
Modi di dire
Se la me nona la gh'avea i ball la sarìa stà ul me nonose la mia nonna avesse avuto le palle sarebbe stata mio nonno.
Una pisada senz'ul pèt l'è tème un viulìn senza l'archet
Una pisciata senza un peto è come un violino senza l'archetto.
Chi volta'l cù a Milan le volta al pan
Chi volta le spalle a Milano le volta anche al pane.
Nà lavàda, nà sùgàda, la par n'anca duperàda.
Una lavata, una asciugata e non sembra nemmeno essere stata usata!
Relativo alla filosofia di un tempo dove, in carenza di beni, bastava una lavata per rendere una cosa "nuova" e usarla nuovamente.
E con ciò passo e chiudo.
Anzi vi lascio un sito dove è citato il Vocabolario di Casorate (Sempione) a cura di Pietro Rodoni e..
una piccola canzone che cantava sempre mio nonno:
La marianna la và in campagna
cunt'ul fusil dal drè dal cù
La vegn cà pù, La vegn cà pù [..]
Pèrdabàll: Perditempo che trova molte scuse
RispondiEliminaMe piass
RispondiEliminaTi cago nel latte è fortissima!
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