venerdì 4 settembre 2015

L'origine delle feste di paese || La Rama di Pomm


La Rama di Pomm è una festa popolare di Gallarate, grande e antica città del varesotto.

L'origine della festa è da ricercare nel lontano 1630, quando, dopo la discesa dei Lanzichenecchi nella zona Mantovana, si diffuse la peste nera in quasi tutte le province lombarde. Gallarate non ne fu risparmiata e con le sue poche migliaia di abitanti fu ridotta a poco più di un migliaio di anime salve.

I Gallaratesi, disperati, si rivolsero quindi ad un antico santuario considerato miracoloso sulla via che conduceva a Milano, la cappella del Gesiolo (Madonna in Campagna)
I Gallaratesi fecero voto alla Madonna del gesiolo, promettendole di celebrarne ogni anno una festa della presentazione in cambio della guarigione dal contagio.

il dipinto della Madonna del Gesiolo, parte di un affresco più grande
andato poi perduto.
Venne fissata una data, il 21 novembre, e anche gli abitanti di Verghera promisero un pellegrinaggio annuale verso tale meta nel mese di novembre, affinchè la pestilenza se ne andasse.
La peste scomparve da Gallarate il novembre dell'anno successivo.

Il termine Rama di Pomm si riferisce tuttavia all'usanza di vendere sul sagrato della chiesa spiedi di legno con mele infilzate sopra, in memoria di un melo fiorito miracolosamente proprio dopo la liberazione dalla peste.

Sebbene la tradizione della vendita delle mele sia andata scemando soprattutto negli ultimi anni, i Gallaratesi non dimenticarono mai la grazia ricevuta.


martedì 23 giugno 2015

La Rusumada Varesotta

Il termine Rüsümada deriva dalla parola dialettale russ d'oef (rosso d'uovo).
Era una "colazione" o un energetico, più che un dolce, e poteva essere consumato da chiunque vista la povertà degli ingredienti.
Come spesso accade nelle nostre zone, se abbinato ad una buona grappa o a un bicchiere di vino può essere considerato l'Oki task dei nostri nonni!

* ATTENZIONE: essendo una ricetta che prevede l'utilizzo di uova a crudo, è consigliabile l'utilizzo di uova fresche, possibilmente di qualche contadino del proprio paese.



Ingredienti:
un uovo.

Montare a neve il bianco dell'uovo, mentre si mescola energicamente il tuorlo con lo zucchero, sino ad ottenere un composto spumoso. Aggiungere il bianco dell'uovo e mescolare dal basso verso l'alto per non smontare la spuma.

E' possibile aggiungere le seguenti "varianti":

- un cucchiaio di vino rosso fermo, possibilmente liquoroso
oppure
- un cucchiaio di marsala
oppure
- una tazzina di caffè

La tazzina di caffè era la variante preferita di mio nonno, varesotto D.O.C.G., che adorava mangiare la rusumada col caffè alla domenica mattina. Il sapore ottenuto da questo mix era qualcosa di simile ad una crema spumosa di caffè e crema.

Chiscieau cunt i fig

Il chiscieau  è una ricetta di cui non avevo la minima conoscenza sino a qualche giorno fa, quando ho chiesto a mia nonna di illustrarmi alcuni dei piatti strettamente tipici delle nostre zone.
Questo dolce è tipico di Cassano Magnago (Va).
Durante la guerra, la madre di mia nonna, che lavorava in un forno, era solita chiedere al proprietario di poter usare gli avanzi di pasta di pane per produrre il cosiddetto Chiscieau, e così facevano anche le altre donne che vi lavoravano.
Il chiscieau (letto Chisciò) era composto da questa pasta di pane amalgamata con burro, zucchero e fichi. Non mancava anche la frutta secca come noci e pinoli ed eventuali altre frutte di stagione, qualora ve ne fossero di avanzate. La pasta di pane veniva quindi amalgamata e schiacciata, da qui il termine 'chiscieau, lo schiacciato.
Mi raccontava che spesso sua madre doveva nasconderlo per tornare a casa, per evitare che venisse requisito.

Non si tratta di una ricetta "tipica", ma strettamente legata alla storia della città e di tante altre persone che ci hanno vissuto, in primis le stesse donne che lavoravano con la madre di mia nonna (si parla della prima metà del '900).

Ingredienti :
* attenzione, preparare la pasta madre due giorni prima, è possibile sostituire con lievito di birra *


Pasta di Pane
- Farina 0 - 200g
- Farina 00 manitoba - 100g
- Pasta Madre* - 75g (50g farina di tipo 0 integrale + 25ml acqua tiepida)
- 190g acqua fredda
- un pizzico di sale
Zucchero o Miele
Burro
Fichi maturi

* sostituibile con lievito di birra, seguendo le istruzioni dello stesso
Pasta madre
Mescolare 50g di farina integrale con 25ml di acqua tiepida (non caldissima), infarinare un barattolo e inserire la pallina appiccicosa così ottenuta. Lasciar riposare in un luogo intorno ai 25 gradi per almeno 48 ore.

Il chiscieau
Per produrre la pasta del pane, fare riferimento a questo sito: Pane rustico a lievitazione naturale, sostituendo il lievito liquido con la pasta madre.
Una volta pronta la pasta di pane, prima di infornare, aggiungere i fichi tagliati a pezzi e sbucciati e amalgamare: non importa se si rompono. Includere anche dei dadini di burro e dello zucchero o miele, e schiacciare l'impasto ottenuto fino ad averne un impasto alto 1 o 2 cm.

La cottura 
Il chiscieau veniva cotto nei forni del prestinèe ovvero del panettiere. Per emulare la cottura nei forni,
Accendere il forno a 250° statico e inserire un pentolino pieno di acqua. Quando il forno è alla temperatura corretta, infornare nella parte bassa del forno praticando dei tagli sulla superficie e bagnarli con del latte.
Dopo 15 min. abbassare a 200° e verificare che l'acqua sia completamente evaporata, altrimenti togliere il pentolino, cuocere per altri 15 minuti, poi abbassare a 180° e continuare a cuocere con il forno leggermente aperto. Verificare sempre che non si bruci, ogni cottura dipende anche minimamente dalla quantità di umidità della pasta di pane, per cui può cambiare.

* Qualora si volesse semplificare il processo, è possibile richiedere in panetteria o al supermercato della pasta di pane già pronta per essere cotta.

domenica 14 giugno 2015

GIUGNO 2015 - Eventi e Sagre Insubri

Attenzione! Post in continuo Aggiornamento



EVENTI IN LOMBARDIA

Provincia di Varese

 

  • 12-13-14 Giugno 2015 a Lonate Pozzolo (VA), via Po 3 || Festa EatVegan.
    Festival Eno-Gastronomico vegano.
    Qui tutto il programma.
  • 18 Giugno 2015 a Varese || Comici senza frontiere.

  • 26-27-28 Giugno 2015 a Lonate Ceppino (VA) || Festa d'estate a km 0 - SvagaMente.
    Festa per le vie del paese, da venerdì alle ore 16 e sabato e domenica dalle ore 10.00.
    Informazioni e orari qui.
  • 27 Giugno 2015 a Solbiate Arno (VA) || EQUALAFESTA - festa solidale della bottega del mondo
    Presso l'associazione La Tenda del Solbiate Arno, una festa organizzata nell'Oratorio di Solbiate Arno. 

  • 28 giugno 2015 a Saronno (VA), via primo maggio || Danze in concerto.
    In collaborazione con Expo 2015, un progetto musicale tra jazz, folk e musica etnica.
    alle ore 21.00. Ulteriori informazioni qui.

Provincia di Como


  • 8-14 Giugno 2015 Gravedona (CO), Palazzo Gallio, via Regina Levante 2 || Gravedona Harmony Fest.
    Rassegna culturale di eventi e manifestazioni con un unico focus: l'armonia umana con l'ambiente.
  •  12-13-14 Giugno 2015 a Rovello Porro (CO), Area feste || Festa del Pesce. 
    edizione della sagra del pesce, organizzato in questa piccola cittadina in provincia di como.
  • 13-14 Giugno 2015 a Carcano di Albavilla (CO), Via per Carcano Albavilla || Festa della polenta, 16° edizione.
    Download del programma della pro loco qui.
  •  Giugno 2015 a Cernobbio (CO), Riva al Lago co. Piazza Risorgimento || Guarda che luna2 giugno - The Jackpot acoustic trio @ L'Onda5 giugno - Be Folk @ Bar Cavour9 giugno - Francis Folk Attitude @ L'Onda12 giugno - I Cavalli Rockabilly @ Bar Cavour16 giugno - Le Due nel Cappello @ L'Onda30 giugno - Le Mine Vaganti omaggio a Mina @ L'Onda
    A partire dalle ore 19.00 musica con ingresso gratuito, nel bellissimo Lago di Cernobbio.


Provincia di Milano


  • 10-14 Giugno 2015 Magenta (MI), pro loco || Fiera dei Sardi e degli amici della Sardegna.
  • 27-28-29 Giugno 2015 Arese (MI), pro loco || Festa Patronale di S. Pietro e Paolo  



EVENTI IN PIEMONTE

Provincia di Verbania


  • 27-28-29 Giugno 2015 a Arese (MI), pro loco || Festa Patronale di S. Pietro e Paolo
    Sarà possibile tifare da piazza XX settembre, dove saranno presenti dei maxischermi per trasmettere la finale di Champions League.

Provincia di Novara


  • 12-14 Giugno 2015 a Buronzo (NO), area mercatale coperta || Festa del riso di Baraggia
    X festa del riso di Baraggia presso Buronzo, Presenti anche i Legnanesi nella serata del 14 giugno. Locandina e informazioni qui.
  • 20-21 Giugno 2015 a Cominago (NO) || Cominago s'accende
    Sabato e domenica all'insegna degli Hobbisti, di musica rock e folk e mercatini di hobbisti.
  • 26-28 Giugno 2015 a Borgo Ticino (NO) || Festa degli Alpini
  • 27 Giugno 2015 a Massino Visconti (NO) || Moda sotto il campanile
    Sfilata e buffet sotto le stelle.
  • 27 Giugno 2015 al 5 luglio 2015 a Sizzano (NO) || Mostra del Vino Sizzano DOC





EVENTI IN CANTON TICINO - qui


Eventi Estivi in Canton Ticino || 2015



  • da Maggio ad Agosto 2015 a M.a.x Museo, via Dante Alighieri 6, Chiasso || Eat Art in Transformation
    In occasione di Expo Milano 2015, un’esposizione dedicata all’opera dell’artista svizzero Daniel Spoerri. Sito Web del museo: Max Museum
  •  Giugno 2015 a Lugano (Canton Ticino) || 4th Lugano Film FestivalImmagine:Othermovie film festival 2015
  • 25 Giugno 2015 a 26 Luglio 2015 a Lugano  || LongLake Festival
    Un festival totale, tra artisti, musica live, location da favola e organizzazione svizzera!
    L'ingresso costa 10CHF per adulto ma sono disponibili a tariffe agevolate per i LongLake friends (20CHF).
    guests e Orari qui.
    Sfoglia il magazine qui
  • da 4 Luglio 2015 a 28 Agosto 2015  Bellinzona, Corte del Municipio || Slow Music
    Informazioni, concerti e orari qui


GIUGNO


    • 11-14 Giugno 2015 a Centro Sportivo Capriasca e Val Colla , Tesserete || Area Viva Outdoor Fest
       L'Open Bar Adventure offrirà infine momenti in compagnia con ottima musica, buona birra, rosso nostrano, bollicine e assaggi di prodotti tipici. Con Mostre fotografiche e attività sportive visualizzabili qui: Area Viva Outdoor Festival
    •  Giugno 2015 a Centro Menla (Canton Ticino) || Ciclo di Conferenze sul Buddhismo
      15 giugno - Il Karma, la legge di causa ed effetto
      Entrata: Contributo CHF 10.-
      Promotori:
      Centro Menla per il Buddhismo Kadampa. Via Cittadella 8, 6900 Lugano
      Tel. +41 (0)79 506 69 68
      www.buddhismo.ch
    • 18 -20 Giugno 2015 a Chiasso, Piazza del Municipio || Festate
      Chiasso, Piazza del Municipio, a partire dalle 21.30 apertura della manifestazione "FESTATE" con Roberto Vecchioni in concerto. Entrata Libera.
      Nei giorni a seguire, festival di musica e culture dal mondo. 

      Venerdì e Sabato: Baba Sissoko (Tamani talking drum, Africa occidentale); Mashrou’ Leila (Indie Rock dal Libano);  Dubioza Kolektiv (Bosnia); Oy (Germania) e Zebda (Rock, Francia).
      Biglietti: Giovedi Gratis, Venerdi o Sabato 20CHF, Ven + Sabato 30CHF
    • 19 -20 Giugno 2015 a Morcote, ex villa Isella || Happy Days 2015 - Festa CampestreImmagine:Happy days 2015 - morcote
      L'equivalente di una grigliata/ Pic nic con buon vino e buona musica e tanti amici ma.. in formato Festa! www.api-morcote.ch
    • 27 Giugno 2015 Mendrisio || Festa della Musica
      La festa della Musica di Mendrisio ha luogo nel nucleo storico della città, a partire dalle 8.30 del mattino con un mercato a tema, per proseguire alle ore 16.00 con gli spettacoli di danza e per finire con concerti per tutta la serata.

    LUGLIO

    • 4 Luglio 2015 Lugano || Harley Swiss
      Raduno di motociclette Harley Davidson nella città di Lugano
    • 4 Luglio 2015 Bellinzona || Slow Music, Rassegna 2015
      Gruppo Emiliano di Musica popolare, ore 21.00 per Slow Music Fest.
    • 23-24-25 Luglio 2015 a Lugano, Piazza Riforma || City Beats Fest
      Immagine:City beats festival 201523
      Per informazioni: City Beats Fest oppure City Beats FB page
    • 29-30-31 Luglio 2015 a Bellinzona || Castle on Air
      Mercoledì 29 luglio: Carmen Consoli
      Giovedì 30 luglio: Goran Bregovic con la sua Wedding and Funeral Band - Opening: Make Plain
      Venerdì 31 luglio: I Legnanesi con il nuovo ed esilarante spettacolo “Storie dei cortili”
      Presso la Corte Interna di Castelgrande, Bellinzona, * avverrà anche in caso di cattivo tempo *
      Informazioni e tickets presso: CastleOnAir

    AGOSTO

    • 5 Agosto 2015 a Bellinzona, P.zza Giuseppe Buffi || Mercatino del Libro usato
    • 8 Agosto 2015 a Lugano, Hotel Vezia || Splish Splash Rocking Pool Party
      Party Hawaiiano con piscina, in stile Rockabilly & Rock'n'roll, dalle ore 14.00 di sabato per tutto il weekend. Bancarelle, Musica, Food a tema.
      Per info: +41(0)91 966 36 31
      Immagine:Splish splash rocking pool party

    mercoledì 3 settembre 2014

    10 cose che noi Italiani ci dimentichiamo di saper fare



    In un mondo che ci impone la globalizzazione (ci impone, poichè è l'Italia a doversi adeguare alle mode del momento) ci dimentichiamo troppo spesso di quali caratteristiche l'Italia abbia.

    1. L'Italia sa ricercare la Bellezza.

    Quanto spesso ci dimentichiamo che l'Italia è una grande bellezza anche dal punto di vista estetico? Mentre ci facciamo globalizzare ed invadere da diete ipercaloriche di stampo americano - e dalle consecutive e disastrose diete - ci dimentichiamo che la dieta mediterranea ci assicura il quarto posto per aspettativa di vita al mondo (per i più scettici vedere qui).
    I canoni della bellezza italica sono molto simili a quelli della grecia classica, pattern facciale ancora a lungo nei trend della chirurgia estetica mondiale.

    2. L'Italia sa mangiare bene (e con gusto!).

    Se ci dimentichiamo spesso di essere "belli" ancora più spesso ci dimentichiamo di saper mangiare bene. Accecati dalla frustrazione ci accontentiamo spesso di all you can eat di scarsa qualità, sappiamo cucinare dei notevoli noodles ma non saremmo in grado di fare una discreta pasta della pizza.
    Eppure la cucina italiana è stata da sempre invidiata, e forse proprio per questo motivo "sotterrata" dalle globali mode del momento.
    Nessuno vorrebbe un italiano - o una italiana - che non sappia cucinare, o no?
    Quindi viva la dieta mediterranea e il gusto che il mondo ci invidia!


    3. L'Italia profuma di Storia e Archeologia.

    L'Italia è come la Grecia: è tanto facile scorgere tali bellezze che ormai non ci curiamo nemmeno più che esistano. L'Italia vive nella fantasia dei popoli esteri come un luogo "piccolo" ma trasudante cultura e storia da tutti i pori. Non esiste città, in Italia, che non vanti una origine millenaria e che non ne porti in qualche modo degli orgogliosi resti.
    L'Italia è tanto abituata alla storia che non se ne cura nemmeno quando la trova passeggiando per le vie del centro di Milano. Tuttavia, quando un Italiano viaggia in molte altre parti dell'estero, in città dalle radici meno mantenute - come ad esempio Oslo -, è chiara e soffocante l'assenza di storia e di provenienza culturale.

    4. L'Italia sa usare la Simpatia, è cafone al punto giusto.

    Il pregiudizio estero (e italiano) verso l'Italiano stesso rientra spesso nell'aggettivo "cafone". L'Italiano trascina le ciabatte verso il mare, parla a voce alta, ride sguaiatamente e mangia come se fosse il piacere più alto della lussuria. L'Italiano fa la scarpetta nel piatto, ci prova con donne al di sopra delle proprie possibilità, crede sempre di avere l'idea che cambierà il mondo. Siamo sicuri che attualmente l'italiano medio possa definirsi cafone? Forse un tempo sì, quando lo stereotipo dilagante voleva un gentleman dalle fattezze inglesi, intento a bere il the delle 5 senza risucchio.
    Attualmente lo scettro del cafone appartiene, ahimè, ai tanto "poco simpatici" turisti inglesi, olandesi e tedeschi che si divertono a soggiornare sui nostri monumenti addormentandosi, emettendo rumori corporei e sputacchiando un mix letale di alcool e grasse patatine da 50 centesimi.
    Gli Italiani sono ormai così troppo cortesi che si vergognano di dire loro che il porcile di Nonno Ubaldo era più aggraziato di quegli ammassi di corpi senza ordine.
    L'Italiano sa usare la simpatia, in qualsiasi cosa esso faccia. Noi Italiani abbiamo una capacità di variare tra ironia, satira e umorismo vero e proprio, tanto che la letteratura goliardica vanta origini italiane. L'Italiano spesso tende ad odiare i suoi compatrioti perchè li ritiene responsabili degli scempi che vede per strada dimenticandosi che ormai il gentlemen vero è più vicino allo stereotipo italiano che a quello inglese.


    5. L'Italia è la culla della Letteratura.

    Serve dire ben poco a riguardo, anche se il dilagare di alcune letterature secondarie ha messo in crisi il settore dei libri intelligenti. Tuttavia, l'Italiano sa leggere e ama farlo. Che si tratti del compendio o di 50 sfumature di grigio, l'Italiano legge. Il successo della catena di libri a 0.99 centesimi ne è la prova: l'Italiano ha solo bisogno di trovare un buon rapporto qualità/prezzo.








    6. L'Italia è e sa fare Arte.

    L'Italia è stata la culla forse del maggior numero di artisti esistenti sull'intero pianeta. L'Italia vanta un numero inimmaginabile di opere d'arte, spesso nascoste nelle case perchè dipinte proprio da nonni, zii, parenti.
    L'Italia è abituata al bello e lo sa riconoscere, spesso senza nemmeno accorgersene.
    I campi artistici italiani vantano tutt'ora dei bravissimi critici d'arte, dei notevoli curatori, dei grandi artisti.






    7. L'Italia è e sa fare Scienza.


    L'Italia, a partire da Leonardo da Vinci sino ad arrivare a grandi menti di questi anni non ha nulla da invidiare all'estero se non un maggiore investimento nella ricerca da parte dello stato.









    8. L'Italia è Trascendenza.

     Se l'Italia è patria di scienza, è a sua volta patria di trascendenza, religione, misticismo.
    L'Italia è terra di profeti, santi ed eroi ed è per questo che non trascura le sue origini e la ricerca di una profondità interiore non solo in ciò che può essere conosciuto, ma anche oltre, alla ricerca di un senso e una trascendenza superiore




    9. L'Italia sa convivere con l'Eclettismo del suo popolo.

     L'Italia ha sempre convissuto sotto una duplice emozione: la felicità di riprendere possesso di una Italia in quanto tale, come fu per l'impero romano e l'infelicità di popoli ormai troppo diversi e culturalmente opposti. L'Italia ha però imparato a convivere nel rispetto, portando feste popolari meridionali al nord e tradizioni nordiche al sud, generando un miscuglio eclettico fino ad ora sempre e comunque ben radicato alla propria regione di origine, ed è questo il bello dell'Italia.




    10. L'Italia è Tradizione.

    Ed ecco la parte più bella dell'Italia: le sue immense tradizioni. I modi di dire, i proverbi, le storie sono diffuse in tutta Italia come a tessere i ricordi di ciò che fu un grande stato e vide numerose guerre.
    Le tradizioni Italiane sono state candidate ad entrare nel patrimonio Unesco, ed è per questo che è importante che i giovani vogliano approfondire le tradizioni della propria regione di appartenenza, in modo da non perdere tutto questo.
    I dialetti, così come le tradizioni culinarie, le feste di paese e così via sono tesori invidiati dal mondo intero, che l'Italia non deve rischiare di perdere.

    L'Italia coi complessi di inferiorità

    La comprensione non ha senso senza la conoscenza.

    Per comprendere meglio una cultura che, ahimè, per ora non posso ancora visitare "senza rischi" ho deciso di dedicare i miei soldi all'acquisto di un libro sul Medio Oriente dell'età aurea.
    Robert Byron, La via per l'Oxiana.
    Cosciente in realtà di ben poche informazioni a riguardo, e guidata da una introduzione di un estasiato Chatwin, mi lascio trasportare in una realtà ed un'epoca differente.
    Cosa è successo a quel Medio Oriente?



    La lettura scorre piacevole, forse per la mia somiglianza caratteriale con quel tale "Byron", sopportato da pochi e tanto critico con l'estero quanto con la stessa madre patria.
    Per chi vorrebbe saperne di più, la via per L'Oxiana è un diario di viaggio che Byron ha composto in occasione del suo viaggio nel 1930 nell'Asia Centrale, quando i viaggi erano pur sempre rischiosi ma più per i mezzi a disposizione che per tutto il resto.

    Durante la lettura sorge spontaneo un paragone con l'Italia attuale, un paragone che ha un che più di cuorisità che di critica.
    Vi riporto innanzitutto il passo che per primo ha fatto sorgere in me una profonda immedesimazione:

    "Gli Afghani si aspettano che sia l'europeo ad adattarsi alle loro regole, invece che loro alle sue, una realtà di cui mi sono reso conto questa mattina quando ho cercato di comprare dell'araq: non c'è una goccia d'alcol da comprare nell'intera città. Questa finalmente è l'Asia senza complessi di inferiorità."


    Il Medio Oriente descritto da Byron è un prospetto in grado di farci comprendere quale sia il background culturale privo delle attuali interposizioni di Russia e Stati Uniti, descritto da un Inglese che della sua patria ha amato prevalentemente Whiskey e Seltz.
    Più volte Byron profetizza ciò che poi la quotidianità attuale ci renderà tristemente noto, come la guerra tra Palestinesi ed Ebrei, l'instaurazione di un governo Sciita rivolto all'odio verso l'ateismo e l'idolatria e così via.
    Ma nella frase sopra citata vi è una vena ancora più spaventosa e silenziosa di ciò che avverrà.
    Mentre gli Afghani, a detta "dell'occidente", sono "indietro" nello sviluppo industriale per una scelta più propria che di circostanza, gli stessi Afghani capirono già nel lontano 1930 quanto effettivamente fosse rischioso perdere le proprie radici ed il proprio credo nella terra a loro appartenuta.
    Il paragone con l'Italia sorge come un fulmine a ciel sereno, denso delle preoccupazioni che tale affermazione porta con sè.
    Cosa diavolo sta facendo l'Italia?
    Mentre nel 1930 fu la Persia (attuale Iran) a cedere alle occidentalizzazioni, attuando una politica laica e profondamente irrispettosa nei confronti della cultura che fu, tanto da essere poi invasa e "fatta a pezzi" da Inglesi e Americani. Cosa portò tutto questo? Portò ad un temporaneo esilio dello scià e ad una militarizzazione dei rivoltosi che tentarono di scacciare l'invasore. Nel tentativo di occidentalizzare a forza la Persia, si ebbe una instaurazione di gruppi estremisti che fecero della rabbia e del risentimento verso il saccheggio morale del proprio paese la compagnia di bandiera.

    Tralasiando giudizi di qualsivoglia fazione sulla storia della Persia, il rischio è tuttavia concreto quando si parla di Italia.
    L'Italia sta giungendo ad un punto di saturazione innaturale, per complessi di inferiorità si paragona al resto d'Europa, all'America, all'Asia estrema pur di ottenere una pacca sulla spalla e una medaglietta degli scout. Cosa stai facendo, Italia?
    All'Italia viene imposta una accoglienza forzata che sta rendendo il paese più accogliente e caloroso del mondo un'arido lembo egoista. D'altronde che non si dica che è colpa della gente, se manca il cibo l'egoismo diventa una regola di sopravvivenza.
    Nessuno reagisce più alle nostre regole, la vita è diventata un inferno per l'incapacità delle forze pubbliche di imporre all'Europa - ormai paragonabile all'ombra Americana sulla Persia - le proprie regole ed i propri dettati. Si vuole imporre uno stato laico di forza che non solo non è laico ma impone l'idolatria del consumo e del buonismo, e si sradica qualunque tradizione o caratteristica tipica dell'Italia.

    La comprensione di un fenomeno di questo tipo è da ricondursi al desiderio profondo dell'Italiano medio: piacere a tutti.
    Ecco l'Italia che si sforza di dire più parole in inglese che in italiano, che cucina un perfetto pollo alle mandorle e scuoce la pasta, che dice ad Hitler di essere un pò tedesco e dice all'Africa di aver sempre valorizzato il nero. L'Italia che ha paura di dire stronzo ad una etnia diversa per non sembrar razzista e che apre la porta a chiunque tranne ai propri anziani perchè ha paura che il proprio vero razzismo esca in superficie.

    Ci stiamo dimenticando che l'invidia dell'Europa per l'Italia è reale, ed è per questo che ci distrugge.
    (vedi articolo: 10 cose che noi Italiani ci dimentichiamo di saper fare)
    L'unica nota positiva che vedo, in tutto questo, è che una cosa stanno riuscendo a farcela vivere meglio: l'Italiano ora sta male, da nord a sud.
    Ed è per questo che le tradizioni del nord diventano più simpatiche al Meridione e viceversa, le persone sono sempre più disposte ad aiutarsi perchè lo stato non aiuta, e si dimentica dei suoi stessi abitanti. Questo è il positivo, abbiamo bisogno di sentirci Italiani.
    Abbiamo bisogno di sentirci uniti, di sentire la nostra bella lingua, di sentirci a casa nostra.